mercoledì 1 ottobre 2008

Il rito Genovese della Loggia Scozzese -Ultima Parte-


Il trio Virago, così denominato amabilmente dai membri maschili della confraternita esoterica fece il suo ingresso nel Tempio già perfettamente allestito.

Bluvelvet in abito tradizionale tirolese da pastorella con pecora impagliata al seguito.
Porporina con un vestito seicentesco, modello “Pompadur”, di tafetà rosa antico e un neo finto a forma di cuore sulla gota sinistra.
Da ultimo, la novizia Pipoca, in gonna scampanata, scarpe basse e golfino aderente da ballerina di rock acrobatico, perfetta riproduzione di teen-ager anni 50’.

Jean du Yacht deglutì rumorosamente, forse alla vista delle splendide dame o forse per le brioches non ancora perfettamente masticate che gli occludevano l’ugola.
Il sempre concentrato Visir accese il suo Mp3 collegato all’impianto Hi-Fi della sua cintura multiuso e diffuse nei locali una musica avvolgente: l’adagio di Albinoni cantato dagli Abba versione live, quasi introvabile.

Il grande Taumaturgo Haemo Royd apri le braccia in un inequivocabile gesto benedicente.
Vennero così eiettati petali di rosa dal suo dispenser portatile sistemato nella fascia infrascapolare a mo' di zainetto.

La tensione era palpabile come avrebbe potuto dire un maniaco sull’autobus.

La supplice adepta Pipoca si inchinò con leggiadria verso i compagni e fu raggiunta dal Ciambellano Visir per essere accompagnata all’altare nella stanza rituale.
Visir, non molto pratico del vestito di Batman che aveva preso in prestito dal suo vicino di casa (noto pervertito), inciampò nel mantello e avanzò a testa bassa di alcuni passi scomposti verso la danzatrice di Boggy-woggy.
Colpì la poveretta con una “craniata” proprio sulla fronte che la fece stramazzare a terra a gambe all’aria in un volteggio degno della Comaneci.
“Cominciamo bene”, fu il commento lapidario della sagace Porporina.

Il Lenitivo Royd sollevando le maniche in un gesto che gli era congeniale disse: “Fate largo sono un medico…Opererò immantinente”, poi rivolto a Jean du Yacht continuò, “il bisturi e il divaricatore, presto!...La stiamo perdendo”.
Per fortuna, la giovane allieva si riprese quasi subito evitando così una tracheotomia lampo che era una delle specialità, insieme alle cozze marinate, del Grande Vate della chirurgia.

La messa continuò quindi dopo questo piccolo disguido con le frasi di rito.

Haemo leggeva dal sacro libro della Loggia recitando le frasi dal sapor antico ed oscuro che si srotolavano sul pavimento come un rosario blasfemo.
Gli occhi di brace, la voce cavernosa, il viso ispirato, davano alla figura un patos immenso.
Non si era avveduto, il grande sacerdote, pregno dell’estasi, che la candela sorretta dal vice-vice Ciambellano Jean era pericolosamente vicina al suo turbante che aveva cominciato a prender fuoco proprio dalla piuma di pavone che campeggiava sulla sua fronte.

Visir tentò di avvisarlo con piccoli colpi di tosse, ma il Sommo lo zittì con uno sguardo severo.

Gli eventi degenerarono in pochi istanti.

Il fumo invase la stanza.
Dimentico di tutto il Semidivino Royd gridò: “Chi cazzo si fa le canne durante il rito?”, poi guardò inquisitore l'ignaro Jean du Yacht che cercò di indicargli con l'indice teso le fiamme, ma inutilmente.
Il captativo Visir, estrasse da una tasca segreta del costume di Batman un mini-estintore al protossido di Azoto e diresse un getto criogenico contro il fuoco, ma nella concitazione riuscì solo a congelare il dito al povero Jean Du Yacht che emise un barrito terrificante.
Bluvelvet e Porporina cominciarono a gridare forse per suggestione ipnotica, forse semplicemente si erano rotte le palle di questo casino e volevano andare a casa, anche perchè l'indomani ci sarebbero stati i saldi e bisognava svegliarsi presto.
L’Adepta si alzò dal biliardo votivo sul quale era distesa e disse: “Io chiamo il 112, anzi me ne vado con le mie gambe finche sono in tempo”, indi ratta fuggi dalla saracinesca divelta.

Il buon Royd con il turbante ormai preda del fuoco capì che forse aveva ingiustamente incolpato il suo vice-vice di fumare in sua presenza senza “passare” e prima di bruciare come un Bonzo vietnamita, roteò su se stesso alla maniera di un Derviscio in una disperata danza Sufi che spense, giusto a tempo, il suo cervello.
La tragedia però incombeva.

L’ululato della sirena che si udì in lontananza riportò la concentrazione per un attimo nel famigerato gruppo.
“LaPulaCazzoPuttanaTroiaLuridaBagasciaImpestata!”, disse il sempre educato Jean cercando di scaldare con il fiato il dito congelato e simile ad un Calippo.

“Via, via”, disse Porporina che era già in strada e aveva accesso il suo motorino: “Lotar”.
Accelerava nella notte nella attesa di Bluvelvet, la quale saltò al volo atterrando con un certo impeto sul sellino e facendo impennare il ciclomotore che partì come razzo nel cielo, pareva una V2 tedesca diretta su Londra.
I tre bischeri ormai nella confusione totale salirono alla bella meglio sull’Ape 50. Solo il cicisbeo Jean non trovò posto all’interno e dovette accontentarsi del cassonetto.
La fuoriserie rapida come una lumaca con l'artrosi si dileguò alla vista delle luci blu della forza pubblica.

La “Gazzella” dei Carabinieri si fermo con uno stridere di freni e scesero i due militari con le armi spianate.
I due prodi tutori dell’Ordine si guardarono in faccia perplessi.

“Brigadiè”, esordì l’appuntato Esposito Lo Cascio al capopattuglia Rotunno Romolè.
“Stò a pazzià o agge visto nu cicisbeo du setteciento cou’na parrucca da frocio in'goppa a n'Ape Piaggio tempestata te pietra preziuse?”
“Appuntà…io agge visto Batman assieme a uno co’u tubante, preciso allo mio medico della mutua, che guidava chilla fetenzia du motocarro”
“Veramenta?”, disse Lo Cascio.
“Faciteme o piacere!”, rispose Rotunno con le mani congiunte e aggiunse: “Simmo vittime du mobbing…Appuntà, o'mobbing fa pazzià, o’sapete?”.
“O’sape, o’sape”, concluse l’appuntato rassegnato.

Poi decisero di entrare nel bar oggetto di effrazione e stilare il rapporto.
Nella comunicazione all’Autorità Giudiziaria fu omesso naturalmente ogni riferimento ai fuggitivi.
Le indagini portarono invece all'arresto della pecora impagliata sorpresa sul luogo del reato. Dopo la condanna esemplare, l'animale fu tradotto presso il penitenziaro cittadino e, forse complice la convivenza coatta, si dice sia divenuto l'amante di un noto Boss dei Caruggi anch'egli detenuto, ma questa naturalmente è un'altra storia.
Della conserteria invece non se ne seppe più nulla di certo anche se pare continui in gran segreto la sua opera munifica.
.
Fine.

8 commenti:

Bluvulvet ha detto...

Enchaantè ,mon ami lei ha doti di previggenza e ha scoperto il mio segreto :di giorno sono un'inappuntabile medico della mutua ,di notte una pastorella sulla via della transumanza :-)

Porporina ha detto...

Visir, lei ha forse indagato da Cerretelli per sapere quali sono i miei gusti, scegliendo poi il meglio del meglio ?

E poi, mon Dieu, anche il neo posticcio, uno dei grandi desideri della mia vita, tanto da averne provato l'effetto evitando di scacciare le zanzare tigre o provandone la riuscita con un uniposca.

Mi spiace tanto per Octy che non avrà mai le energie per arrivare in fondo a questo sublime resoconto, stavolta avevo le lacrime agli occhi, e per evitare battute dei bischeri che siete, specifico che erano lacrime DAL RIDERE.

Haemo Royd ha detto...

Grande Visir!!!!
Ci sarebbe da ridere se non fossero storie vere.....vado che e' l'ora del sesso tantrico.

Jean du Yacht ha detto...

adunanza adunanza adunanza adunanza adunanza adunanza .......
..................................
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Haemo Royd ha detto...

pensa a giocare....pensa a gioccare....pensa...a...gioccarrrre

Pipoca ha detto...

Vi ringrazio per l'estasi estatica quasi estiva ed estetica direi, ragazzi, ho dovuto comprare un grazioso cucciolo di gnu per abbassare la media anagrafica, non per le gentili dame sia chiaro, pregherei anzi il dr Royd di intervenire chirurgicamente sulla sua data di nascita aumentando se è possibile un po' i numeri.

Sono estenuamente commossa dalla magnificenza del rito.

adesso però pregherei l'incaricato di darmi la formula per uscire dallo stato ipnotico cui sono incorsa e che probabilmente nella concitazione catartica dell'iniziazione deve aver dimenticato.

Ong, ong, ong.

Ho io la pecora di bluvelvet, se volete rivederla viva, sia messa all'asta.

Jean du Yacht ha detto...

All'asta chi? Bluvulvet o la picura?

Octuagenario ha detto...

Anf... anf... anf....
ho fin.... anf...
ho fin... anf... anf...

ho finito... anf... anf...anf... anf...