lunedì 14 luglio 2008

Frustrazione

Era troppo troppo modesto, non poteva andare avanti così.
Uscì a comprarsi una frusta per montarsi la testa.

venerdì 11 luglio 2008

cioccolata amore mio

Lei era lì, bellissima, stesa sul letto, nuda. Gli voltava le spalle, la linea perfetta della schiena e dei fianchi, il sedere perfetto.
Aprì il barattolo di Nutella e cominciò a spalmargliela sulle scapole, lungo la colonna vertebrale, giù, fino all'ultima vertebra.

Si chinò verso di lei, le baciò dolcemente la nuca, le sussurrò parole audaci all'orecchio, e poi cominciò a leccare, piano, voluttuosamente.

Si svegliò in ospedale, con la mascherina dell'ossigeno, e solo dopo qualche giorno seppe di essere sopravvissuto grazie a massicce dosi di cortisone che gli avevano iniettato, a causa della terribile allergia alle nocciole che non aveva mai saputo di avere.

Versi Apocrifi

LELEFANTE BARRISCE
COCODRILLO PIANGE
CUCULO ....

mercoledì 9 luglio 2008

Cibarya

Portava due fette di salame sugli occhi, tutti gli chiedevano perchè, così cambiò e portò due fette di mortadella, dopo un po' tenevano un bel calduccio ma il profumo attirava le mosche tafanazze.
Si convertì al patè de fois gras, aderiva meglio e faceva fine.

martedì 8 luglio 2008

Mestizia

L'ergastolano cieco era triste perchè non poteva leggere i romanzi d'evasione.

Nemo

Luana ti amo, disse Capitan Nemo, e le porse un bonbon, ma la sventurata non si accorse del sottile filo di nylon, dei piombini, del galleggiante, del lucido acciaio ricurvo che vi era dietro.

La bambola gonfiabile

Finalmente era arrivata, nella sua confezione anonima, con la sua bella bocchina rossa che si intravedeva dalla finestrella trasparente della scatola.
Modello sadomaso, con calze a rete, mascherina, guepiére, giarrettiera il tutto con "colori garantiti atossici e resistentissimi".
Si lanciò in un amplesso furente con lei, usando tutti gli orifizi che il perverso produttore aveva previsto, e nonostante l'alta temperatura esterna che lo faceva sudare a contatto con la plastica di lei, si addormentò, esausto, solo all'alba.

Ci vollero due giorni di ferie e dolorosi strusciamenti di alcol, acetone, sapone di marsiglia, per togliersi dalla faccia e dal corpo il reticolato di finte calze a rete e trine nere che gli si erano stampati e sovrapposti addosso.