Non si stava male seduti in riva al fiume, il sole autunnale scaldava piacevolmente le spalle e l'acqua scorreva lenta, passò nuotando un cavallo, poi un'altro e un altro ancora, non credeva ai suoi occhi.
La mente febbrilmente cercava significati, poi l'illuminazione: " Ce ne sarà un nido a monte" pensò e sorrise.
domenica 12 ottobre 2008
sabato 11 ottobre 2008
giovedì 9 ottobre 2008
Ezechiele 25.17
Pareva impossibile eppure erano li davanti a lui.
Erano due esattori adetti alla riscossione del debito non pagato per quella Bibbia rilegata.
Due tipi anonimi vestiti di scuro.
"Fanculo"- pensò- "non pagherò per quella schifezza ordinata online".
Poi uno di loro (quello nero) parlò:
"Il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre; perchè egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare ed infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta sopra di te."
§
Proprio allora capì che non si può fregare il Grande Capo e allungò una mano in segno di resa, ma...
"BAM, BAM, BAM", il mondo si spense per sempre.
"BAM, BAM, BAM", il mondo si spense per sempre.
§

mercoledì 8 ottobre 2008
Bussate e vi sarà aperto...

Drinn, drinn....
Anonimo:-C'è Haemo?-
Blogger (da dietro la porta):-No non c'è...Sono Jean, ma parlo a nome di Visir-
Anonimo:-Ah! Pensavo fossi Porporina. Vabbè, chiamami Bluvulvet che devo dire una cosa a Piopoca-
Blogger:- Prima devi rispondere ad un indovinello-
Anonimo: -Uh?-
Blogger:- Sei un extraterreste diciamo un Marziano e devi trovare un Pleiadiano, ma non sai come contattarlo e non puoi comunicare con nessuno. Sai solo che è in questa galassia e tutti i giovedì mette delle mutande rosa...Hai seimatrecentododici anni per trovarlo: Come fai?; E soprattutto come fai ad avere il numero di cellulare di sua sorella?-
Anonoimo (andandosene):- Mo va a cagher!-
Blogger:- Grazie, a nome di Octuagenario-
.
Nella notte si udì un cantico di cimbali, il grande Carnaval andava a incominciar...
martedì 7 ottobre 2008
Udite udite!
Il 31 ottobre terremo un work shop a Genova dal titolo " Il mio blog al tuo ci fa un culo tanto".
Sono invitati tutti i bloggers.
Per informazioni citofonare Haemo.
Sono invitati tutti i bloggers.
Per informazioni citofonare Haemo.
Eventi e fermenti

Celeste si presentò all’udienza supplice e a testa china, poi domandò querulo: “Quando, o Sommo, si realizzerà l’Adunanza?”.
L’immenso Ippocratico, girato di spalle guardava dall'ampia finestra della sua clinica, copia esatta del Taj Mahal, ma leggermente più grande.
Senza rispondere il suo sguardo continuò a vagare nella contemplazione del parco secolare.
“Esimio Professore”, chiamò De Pretis, credendo di non essere stato udito.
“Ho sentito!”, eruppe il Semprecalmo zittendo l’ominide.
I minuti passarono come secoli sulla pietra.
Poi inaspettatamente il Vate della Medicina si diresse verso la teca di cristallo che campeggiava nel vasto studio rifinito con “boiseries” in palissandro di Manaus.
Aperto lo scrigno ne estrasse una mitra papale e se la pose sul capo, appena tratteggiato da qualche capello bianco.
“Penso che per allora indosserò questa…Semplice ma elegante”.
Poi si guardò nello specchio.
L’immagine riflessa gli sorrise ed Egli seppe di essere non solo buono, ma anche giusto.
Quindi si rivolse distrattamente al notaro e disse: “Scendi nel giardino e fai liberare i molossi tibetani da Luca. Mi compiacerò nel vedere che ti rincorrono”.
Così dicendo tornò alla finestra senza degnare di altre attenzioni il protoumano.
De Pretis realizzò in quel attimo che la sua ignoranza lo condannava alla sofferenza, ma era proprio fortunato di avere un simile maestro.
Poi si avvio mesto verso il capanno preparando i muscoli e le carni alla grande corsa.
L’immenso Ippocratico, girato di spalle guardava dall'ampia finestra della sua clinica, copia esatta del Taj Mahal, ma leggermente più grande.
Senza rispondere il suo sguardo continuò a vagare nella contemplazione del parco secolare.
“Esimio Professore”, chiamò De Pretis, credendo di non essere stato udito.
“Ho sentito!”, eruppe il Semprecalmo zittendo l’ominide.
I minuti passarono come secoli sulla pietra.
Poi inaspettatamente il Vate della Medicina si diresse verso la teca di cristallo che campeggiava nel vasto studio rifinito con “boiseries” in palissandro di Manaus.
Aperto lo scrigno ne estrasse una mitra papale e se la pose sul capo, appena tratteggiato da qualche capello bianco.
“Penso che per allora indosserò questa…Semplice ma elegante”.
Poi si guardò nello specchio.
L’immagine riflessa gli sorrise ed Egli seppe di essere non solo buono, ma anche giusto.
Quindi si rivolse distrattamente al notaro e disse: “Scendi nel giardino e fai liberare i molossi tibetani da Luca. Mi compiacerò nel vedere che ti rincorrono”.
Così dicendo tornò alla finestra senza degnare di altre attenzioni il protoumano.
De Pretis realizzò in quel attimo che la sua ignoranza lo condannava alla sofferenza, ma era proprio fortunato di avere un simile maestro.
Poi si avvio mesto verso il capanno preparando i muscoli e le carni alla grande corsa.
Iscriviti a:
Post (Atom)