giovedì 4 dicembre 2008

Istantanee in bianco e nero

Il bar all'angolo era solo un pò pieno di gente.
Mentre bevevo il mio solito caffè vidi la vecchina vicino al banco.
Poi lei si girò e "attaccò bottone" con un paio di avventori che frettolosi aspettavano di uscire.
Il commento del signore alla mie spalle che stava parlando con un suo amico mi arrrivò nitido alle orecchie.
"Trentanni fa era ancora una bella donna, frequentava il bar dall'altra parte delle piazza, si dice che dopo la morte del marito, facesse la vita".
La guardai con attenzione dopo questa scabrosa rivelazione.

Casualmente ci trovammo in fila alla cassa.
Era piccola, come se gli anni vissuti l'avessero consumata, i capelli tinti di nero e cotonati insieme alle unghie smaltate di rosso erano le utime sue maschere contro il tempo.

"Pago un caffè d'orzo e una brioches", disse con quel vocino.
Non so perchè, ma mi si strinse il cuore.
Per un attimo setii la solitudine che solo chi ha vissuto molto sa sopportare.

Questo pensiero mi graffiò l'anima, e un velo di tristezza appannò i miei occhi.
Per un attimo mi parve di aver portato il suo peso.

Uscii, l'aria era fredda nella sera "incombembente".
Vidi le luminarie e pensai: "Fra poco è Natale".
Allungai il passo come per fuggire da ciò che avevo solo intravisto.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

L'anima ti si appannò per il caffè d'orzo?
Lo so, fa schifo anche a me.
Anche la vecchina fa abbastanza schifo, ma quando si leva la dentiera è ancora un'artista nel suo campo.
Il barista

Visir ha detto...

Eh si, lei si che sa leggere fra le righe. :)

Jean du Yacht ha detto...

Il barista, guardando la vecchina, legge fra le rughe.

Anonimo ha detto...

Oggi pomeriggio ho una domiciliare all'apparato di ADSL, speriamo in diagnosi e terapia, per poter tornare fra voi.

Vi amo, mi mancate, non necessariamente in quest'ordine
Porp.

Visir ha detto...

Wow, sacrifichiamo l'agnello grasso, la figliol prodiga è tornata!
Quasi...

:)