martedì 31 marzo 2009

Lo strano caso umano di Dio


Il problema con Dio penso sia che non ha padre né madre, non ha nipoti, cugini, affini quindi non ha radici.
Nessuno cui rendere conto. Con un background del genere non ci si deve stupire se le cose vanno come vanno.
Certo Dio è uno ma è anche trino, cioè c’è il padre, il figlio, ma non c’è la madre (chissà poi perché) in corrispettivo di questa c’è un piccione detto spirito santo. Chi, come me, vive in una grande città sa quanto questi volatili sono un vero disastro, specie per la carrozzeria della autovettura.
Dio si è fatto conoscere al mondo grazie ai messia, prima la gente nasceva, scopava e si ammazzava come adesso, ma viveva nel peccato.
Il più importante, il primo è stato Mosè. Quello del Messia è un lavoraccio, a volte va bene a volte va male (vedi per esempio la prematura fine del signor Gesù), ma diciamo che le soddisfazioni si hanno a lungo termine, nell'altra vita (?), di cui nessuno sa un cazzo ma se ne parla come se fosse l'ultima località visitata in vacanza l'anno scorso.
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Come dicevo il primo messia delle principali religioni monoteiste (giudaico-cristiana-mussulmana) è stato il signor Mosè. Bimbo abbandonato e adottato dalla figlia di un Faraone egizio in circostanze poco chiare. In età matura si rese conto che non avrebbe avuto sbocchi di carriera con gli Egizi e ci provò, riusciendoci, con gli Ebrei (che forse allora erano un pò meno sgamati).
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Mosè incontra Dio nel deserto, poteva magari incontrarlo al supermarket nel reparto surgelati, ma allora non erano stati inventati e la gente forse, a quei tempi, si incontrava nel deserto.
Il Vecchio Testamento racconta come andò, anche se le versioni sono leggermente diverse a seconda che si legga “L’Esodo” della versione ebraica o il “Deuteronomio” della versione cristiana.

Il nostro Mosè obbedendo ad una voce nella sua mente (?) salì sul monte Sinai e vide un cespuglio che bruciava senza consumarsi (già allora esistevano gli effetti speciali come nei film di Gorge Lucas).
E chiede: “Chi sei?”.
Ora non vorrei sembrare polemico, ma domandare ad un rovo incandescente "chi sei", solo perché nella testa si sente una voce che ti chiama non mi sembra molto normale. Ok, sorvoliamo sulla normalità altrimenti non si va avanti in questa storia, quindi:

Mosè: “Chi sei?” (timido)
Rovo incandescente tempestato di fiamme: “Io sono colui che è” (con voce cavernosa).

Niente male come risposta, condivisibile, moderna.
Qualsiasi giovane vi potrebbe dire: “Io sono quello che sono”, un’affermazione (tautologica) cui non è possibile aggiungere nulla, ma che in realtà non dice molto.
Va bene, soprassediamo anche sulla logica e ritorniamo allo strano incontro.

Mosè: “Cosa vuoi da me?”.
Domanda più che legittima da fare ad un cespuglio in fiamme (Ok, Ok, non insisto).

Lichene eruttante lapilli infuocati: “Sono Dio, tu d’ora in avanti mi chiamerai Yahvveh”
Un passo avanti, direi determinante, almeno abbiamo un nome, un indizio, ma le cose si fanno subito complicate.
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Mosè: “Ah! Vabbè”
Dio: “No Yahvveh!”
Mosè: “Vabbè”
Dio: “Yahvveh!”
Mosè: “Vabbè”
Dio: “Yahvveh!”
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La cosa durò per quaranta giorni e quaranta notti, poi entrambi passarono al punto successivo, anche perchè cominciava a piovere a dirotto, un vero diluvio (forse mi confondo? Noè, Mosè, Yahvveh, vabbè alla fine è sempre la stessa storia).
Comunque l'incomprensione è indicativa di una certa difficoltà da parte di Yahvveh alla comunicazione, all'ascolto delle problematiche dell'altro e all’ironia del linguaggio (chiara sindrome del figlio unico senza figura genitoriale di riferimento).
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Dio: “Tu non avrai altro Dio all’infuori di me”.
Ecchecazzo! Ci siamo appena incontrati, avrà pensato Mosè, e già scattano le pretese. Il rapporto diventa immediatamente monogamico.
Manco una cenetta, un happy hours, un caffè per conoscersi e zacchete Mosè si ritrova inguaiato.
Egli in quel frangente non dice nulla, forte dell’incomunicabilità precedente ci rinuncia da subito e lascia parlare il cespuglio.

Dio “ Ti darò dieci comandamenti che porterai al tuo popolo, che diverrà il popolo eletto e farete schiattare d'invidia anche gli americani. Finché farete quello che dico io andrà tutto bene; Altrimenti so cazzi vostri”.
Insomma alla fine il succo del discorso è sempre quello, o fai alla mia maniera o ti tempesto di sfiga. Alla faccia del libero arbitrio.
Si passa da un Faraone che è un Dio vivente, al quale Mosè poteva almeno rivolgersi (in fondo erano parenti) e se ne trova subito un altro che è anche peggio, un essere invisibile, assenteista e sordo a qualunque domanda, una Entità che appena amata comincia subito a comandare (come una sorta di moglie), dimostrando un ego smisurato, vendicativo e con "nuance" di onnipotenza.

Ora se c’è un popolo che è stato sempre sfigato sono proprio gli ebrei. Non hanno mai avuto una terra, le hanno prese sempre da tutti. Nelle barzellette ci fanno sempre la figura dei rabbini. Mezzo mondo non li può vedere, l'altra metà li vuol far fuori, figurati se non erano il popolo eletto che gli capitava!
Qualcuno direbbe: un po’ se le sono andate anche a cercare. Però questa è un’altra storia.
Melgio tornare alle tavole della Legge che mi sembrano, a voler essere buoni, un pochino contraddittorie.
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I Dieci Comandamenti (wrooom, rombo di tuono)

1° Io sono il Signore Dio tuo (è questo si era già capito).
2° Non nominare il nome di Dio invano (con i fraintesi che ci sono stati da subito si capisce il perché).
3° Ricordati di santificare le feste (e chi se ne scorda, non si vede l’ora dopo una settimana di lavoro di riposarsi in santa pace).
Ora però viene il bello.
4° Onora il padre e la madre.
Certo ma detto da uno che non li ha pare strano. Mi domando dobbiamo onorare i genitori, proprio tutti? Anche quelli che si vendono i figli, che li picchiano, li stuprano, che li condizionano con delle assurdità che gli rovineranno la vita? E poi gli psicanalisti che fanno? Cambiano lavoro?
Queste domande non sono state poste dal buon Mosè che non discuteva con il rovo, prendeva appunti e basta, senza commenti a latere.
5° (Questo è forte) Non uccidere.
Vero, questo è un crimine abietto, ma se per esempio mi trovassi legato con una mano ad un termosifone e a pochi metri da me un pazzo sta per schiacciare il tasto “finedelmondo”, attivando tutte le bombe atomiche dell’arsenale mondiale che ucciderà tutta l’umanità ed io avessi a disposizione una pistola e potessi fermarlo solo sparandogli in testa (il suo dito è già sul bottone “strart”) che faccio? Gli sparo o non gli sparo?
Meglio che lasciamo perdere questa ipotesi assai improbabile. Allora parliamo degli animali. Li mangio?
Perché "non uccidere" significa "non distruggere la vita", e anche una mucca è viva, ma è viva anche una pianta e allora che faccio non mangio più? Ok ora che siamo tutti a dieta passiamo avanti.
6° Non commettere atti impuri.
Quali sono? Mettersi le dita nel naso? Fare su e giù con una bella ragazza? Grattarsi il sedere? Impuri per chi? Dove? Quando?
Insomma se abbiamo delle regole sensate che siano chiare, univoche, condivise magari ci proviamo a rispettarle. Non credete? In ogni paese invece la morale cambia, quello che in un luogo è una virtù in altro è una schifezza. L'unica certezza sembra essere il dubbio. Passiamo con plastica agilità al prossimo.
7° Non dire falsa testimonianza.
Questo è giusto! Ma mi domando: anche al fisco iniquo? Alla suocera malefica? Al giudice corrotto o prevenuto? Anche se le leggi non le ho fatte io e qualche altro le ha scelte per me? Se una legge è sbagliata o se un sistema giudiziario è distorto devo essere sincero? E se sono minacciato da un criminale, da un clan mafioso, posso dire il falso o devo farmi fare a pezzi? Alla Tim posso mentire o devo sempre rispondere sinceramente ai loro sondaggi?
8° Non rubare.
Ohibò! Questa è davvero forte. Sono 40.000 anni che l’uomo esiste su questo manicomio di pianeta e si sono già spartiti tutto prima che nascessi.
Si sono presi la terra, ci hanno messo il filo spinato, hanno detto: E’ MIA! e nessuno gli può dire più un cazzo. Si sono inventati le eredità e tu non puoi farci nulla.
Il trisavolo ha recintato un appezzamento e si è messo di guardia con la carabina ed ora è tutto del bisnipote: che minchia vuoi tu!
Rubare non si può, ma allora le tasse? Gli stipendi dei parlamentari? Le buonouscite milionarie degli amministratori delegati delle aziende fatte fallire proprio da loro? Insomma se mandi in bancarotta una multinazionale è una operazione di alta finanza, se una banca truffa i risparmiatori consigliandoli di comprare bond argentini è una fluttuazione del mercato instabile, se ti portano via la casa aumentandoti il tasso di interesse del mutuo con percentuali da usuraio va bene, ma se i soldi li prendo io ad una banca è un furto.
Loro possono rubare ma gli altri no, non è strana questa cosa?

Si sono fatti i monopoli, i cartelli, le lobby, i pedaggi, le nazioni con i confini, le televisioni private pagate da tutti, i partiti.
Insomma si sono accaparrati tutto prima e quando nasci ce l’hai in quel posto, c’è sempre qualcuno che avanza un diritto prima di te.
Puoi provare a comprare un oggetto da un altro morto di fame come te, ma il prezzo chi lo stabilisce? Il mercato naturalmente, ma non il mercato sotto casa ma quello economico che non si capisce dove sia e come mai fa aumentare tutto senza dare spiegazioni logiche. Tutto deve aumentare, sempre, non si torna mai ai prezzi di prima, ma perchè?
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Originale, non trovate? Nasciamo tutti nudi, ma alcuni (molti) sono più nudi e come mai? Perché si è sempre fatto così e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Bene anzi male, ma passiamo alla sfera privata che magari va meglio.
9° Non desiderare la donna di altri.
Come se la donna fosse una proprietà, un camper. La donna è un camper questa è una rilvelazione che mi spiega perchè ho sempre amato il campeggio.
Penso che un uomo la donna d’altri la vuole trombare (se è carina) non desiderare, però se a desiderarti è una donna? Cioè la donna può desiderare l’uomo, ma l’uomo no? Qui si fa discriminazione sessista e non va bene.
10° Non desiderare la roba di altri.
Come? Prima si accaparrano tutto, nasco è sono già gravato da un debito nazionale, ci sono vincoli, prelazioni, brevetti su ogni cosa creata e immaginata e non posso manco desiderare?
Tempestano ogni comunicazione di pubblicità, il 90% delgli oggetti che un uomo possiede sono solo un'esibizione del proprio stato sociale, del proprio benessere accumulato e poi non devo desiderare? Allora perchè tutto è messo in mostra?
Se una persona vivesse sobriamente non sarebbe oggetto di desiderio, mi pare.
Poi scusate chi possiede un bene (il cosiddetto proprietario) prima, prima di diventarne padrone, non l’ha desiderato?
E questo bene non era di qualche altro? Quanti di voi trovano per strada qualche cosa di valore che non è di nessuno? Nessuno appunto.
Allora che cosa facciamo? Sino al 57 D.C. potevi desiderare, ma dopo no?
Le cose comunque appartengono sempre a qualche altro perchè non le devo desiderare se in questa società tutto è una seduzione. L'economia mondiale su cosa si fonda se non sul desiderio? Se veramente sono cose così blasfeme il Papa (l'attuale Amministrare Delegato di Dio) non dovrebbe fare comunella con i cosiddetti grandi imprenditori. Senza parlare dello I.O.R. e del patrimonio immobiliare del Vaticano.
Ma la Chiesa desidera "solo" l'anima, si dirà (coro d'arpe e voci bianche).
L'anima? E cos'è? Ma se vivo dentro questo corpo da quando son nato e non l'ho mai vista ne trovata, ma voi dite che c'è, che è mia, che è eterna pure.
Se è così ma perchè la volete voi?
Vi pigliate già l'ottopermille e volete anche la mia anima? Datemi indietro almeno i soldi e magari vi lascio l'anima che tanto a me non serve, vivo bene lo stesso.
Forse sbaglio. Magari è solo da quando lo leggi che il comandamento diventa valido? Una sorta di partita I.V.A. che come l'apri sei già fottuto.
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Vorrei saperlo giusto per capire da che parte mi devo mettere con il culo a ponte in questo gran casino...
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Zap!
Visir è incenerito da un fulmine nonostante la giornata tersa e solleggiata interrompendo così la battitura del presente articolo.
"Oh! Signur", Pare abbia detto il meschino prima di annichilirsi in un mucchietto di polvere.
Continuerà, forse, a scrivere grazie alla sua anima ammesso riesca a trovarla.
Se una tale possibilità esiste anche questa andrà pagata e il prezzo è alto.

lunedì 30 marzo 2009

Accidia


Era così pigro, ma così pigro che smise di respirare e morì.

lunedì 23 marzo 2009

Introspezione


Stava riflettendo e così si era spinto in fondo, forse troppo rispetto ai suoi limiti.
Era sceso profondamente e aveva osservato con attenzione il panorama che cambiava. Prospettive tenebrose e sepolcrali andavano disegnandosi davanti ai suoi occhi. Non era mai stato un ottimista ma ora gli pareva che ogni cosa si tingesse di nero.
Il respiro affannoso e il freddo che cominciava a entrargli nelle ossa furono le avvisaglie che si era certamente spinto troppo oltre.

Non aveva dato ascolto ai consigli di sua madre che lo voleva ragioniere.
Non aveva neppure ascoltato suo padre che lo voleva sposato, magari con dei figli da crescere.
Non era rimasto con gli amici che lo volevano a casa, invece era sempre in giro per il mondo come un vagabondo.
Aveva sempre cercato qualche cosa di più senza però trovarla.

In un inspiegabile moto di ebbrezza gli sovvenne la sua gioventù come in un film. Fotogrammi scomposti passarono davanti ai suoi occhi scorrendo a casaccio con le immagini della sua vita. Rivisse una miscellanea di momenti, importanti e banali, in un collage senza forma e senza soggetto.

A cosa era servito vivere, amare, soffrire, lottare se ora doveva finire?
Quale era il senso di questo lungo viaggio che non portava a casa?

Furono gli ultimi pensieri, poi il mare immenso come una pietra tombale parve schiacciarlo.
Chissà poi perchè aveva scelto di fare il palombaro.

martedì 17 marzo 2009

Giornalismo senza limitismo


Mio Dio che scoop!

Vizi privati, pubblici mezzi.


Chiedo scusa, scende alla prossima?

Favole così e così


Biancaneve osservava la foresta attraverso l'ampia finestra del castello.

Da lì a poco sarebbe tornato il suo principe azzurro e avrebbero trascorso una serata romantica cenando insieme, discorrendo del tempo e guardando il fuoco del camino tenendosi per mano.

Come erano lontani i giorni della strega cattiva.

Solo un ricordo appannò questo quadro idilliaco, un pensiero malinconico gli attraversò la mente.
"Come mi mancano i sette nani!", disse fra se, "Specialmente Trombolo, così grande nonostante la forma gnomica".

giovedì 12 marzo 2009

Primavera

Fronda che freme
ulivo che argenteggia
non trovo mai carta e penna
da sto cazzo di telefono!

La televisiun la gha la forza d'un leun...

" Non c'è mai un cazzo alla televisione!" esclamò il cieco al quale s'era rotto l'audio.

martedì 10 marzo 2009

Ora posso fare tutto (Soprano's way)


Sono temuto, quindi rispettato.
Già, perché ho capito - ed invero l’ho sempre sospettato, anzi saputo, ma celato a me stesso per sentimentalismo – che gli esseri umani rispettano solo ciò di cui hanno terrore.
A volte manifestano una falsa deferenza ma solo perché pensano di trarne un profitto.
Altrimenti, è sprezzo, menefreghismo, compassione.
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Chi dice di amarti prova solo desiderio e quando ti lascerà scrollandoti di dosso come forfora, non proverà per te ammirazione o stima, bensì pena e fastidio, ben che andrà indifferenza.
Lo chiamerà affetto. Ma il bene non è rispetto: è misericordia.
Chi ha paura di te invece ti guarderà sempre come si guarda un Totem.
Neppure chi ti odia ti rispetterà se non trema di fronte al tuo sguardo.
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(Liberamente tratto da Sdrammaturgo)

giovedì 5 marzo 2009

Viagra

Rosaaaaaaaaaaaa, Rosaaaaaaaaaaaaaa urlava Gino vuotando i cassetti del comodino.
Rosa accorse impaurita pensando che Gino si fosse fatto del male, ma quello che le disse fu ancora peggiore:
- Rosa, avevo un blister di Viagra tutto pieno e ora non ce ne sono più. Dov'è Giacomino ?
Oddio il bambinoooooooooooooooo gridò Rosa e quasi svenne.

I due corsero in salotto temendo di trovare il nipotino agonizzante.

Ma Giacomino, buono e pacioso, stava lanciando le sue ciambelline di plastica su un ottimo e divertente perno, anzi due: il gatto Fuffino era stato forzosamente alimentato a Viagra dall'adorabile creatura.

mercoledì 4 marzo 2009

A ciascuno il suo.


Vendo casco moto, modello Otello, quasi nuovo, causa divorzio.

Bricconlage


E' incredibile le cose che si trovano nello scarico della doccia!

Angeli, Arcangeli, Troni e Dominazioni.


Si svegliò di soprassalto.
Una luce filtrava nella stanza nonostante le tapparelle abbassate.
Poi lo/la vide.
"Chi sei?", chiese spaventato.
"Sono un angelo", disse l'apparizione con un sorriso radioso.
"Che vuoi da me?", chiese ancora sbigottito, il giovane teenager
"Sono qui per le tue preghiere, per consigliarti, aiutarti ed esaudire i tuoi desideri", rispose la paradisiaca creatura.
"Vuoi un playstation3? Un motorino? Un biglietto per il concerto dei Green Day?", incalzò la bellezza alata.

Il ragazzo ristette pensoso accarezzondosi le gote irte di brufoli, poi chiese.

"Vorrei solo che mi raccogliessi il Gameboy sotto il letto, mi va una partita, ma sono pigro stanotte".
"Certo, caruccio per così poco!", Aderì prontamente l'essere celeste e si mise carponi a cercare sotto il giaciglio.
"Ahia!, esclamò d'improvviso l'angelo, sussultando sotto le spinte veementi del giovine ed aggiunse con candore.
"Apperò che joystick grosso che hai!"
"E' per giocarti meglio", disse lui fra gli ansimi con inaspettata voce baritonale da indemoniato.