lunedì 22 giugno 2009

La venticinquesima ora


Vivere è distillare dalla Vita la parte migliore, come un profumo che è fatto di essenze mescolate per crearne la fragranza.
Percezioni, sensazioni, emozioni, sentimenti, intuizioni, come un buongustaio, da ogni frammento trarne un prezioso boccone.
Per chi vede il mondo dei fenomeni esiste un inizio e una fine, chi vede la realtà invece sa che non vi è inizio né fine.

Dispiacersi dell'ultima ora di vita è dispiacersi di tutta la propria vita.
Lei si approssima sempre veloce. E' quel fatidico ultimo giorno che arriva sempre presto.
Immaginando di avere a disposizione pochi minuti di vita, forse un’ora appena mi ritrovo a spronarmi per godere di più, osare di più.
Come affronterò il giudizio più spietato: quello di me stesso?
Come avrei potuto, mi domando ancora, provar piacere e assaporare di più ogni istante?
Provaci ora! Mi risponde il cuore.

Preparandomi alla morte imparo a vivere e se perfino la sabbia con il tempo diventa polvere, non è proprio il caso di badare alle convenzioni e alla reputazione. Resterà così poco di quanto trascorso.
Morire per “sempre” a questo mondo è un onore che va guadagnato.
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La vita non è mai gratuita e si paga con la moneta del tempo.
Tempo che ci è stato regalato, ma quanta valuta abbiamo ancora nelle tasche non ci è dato di saperlo.
Non voglio più spendere è il momento di cominciare a guadagnare, e realizzare così in quel giorno, forse in quella ora una morte perfetta.
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Creo per me la venticinquesima ora: ogni giorno.
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giovedì 18 giugno 2009

Incontri

Aspirante parlamentare, o eventualmente conduttrice di programma di punta su un canale a caso, riceve utilizzatori finali dalle 10 alle 19.
Via Napo Torriani - Citofonare Samantha.

lunedì 15 giugno 2009

Ma è amore ?

La vide scendere dallo scooter. La gonna aderente le fasciava i fianchi, due gambe lunghe e perfette erano fra i suoi punti di fascino.

Il cuore gli balzò in gola. Lei si tolse il casco e scosse i lunghi capelli biondi, e quasi lo abbagliarono.

E il suo cuore nuovamente ebbe un balzo.

Lei si tolse gli occhiali; due fanali azzurri lo colpirono e lo folgorarono. E il suo cuore si fermò.

Mentre era sull'ambulanza che lo portava in ospedale si tolse faticosamente la maschera dell'ossigeno e disse all'infermiere del 118: meno male che è un infarto, temevo di essermi innamorato, e allora sarebbe stato peggio, ma molto peggio.

giovedì 11 giugno 2009

Agenzia ANSIA

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Ieri uno squilibrato ha cercato inutilmente di assalire il noto rapper -Muamar- in arrivo a Ciampino per il suo European Terrorist Tour.
Il sociopatico sfruttando una certa somiglianza con un noto uomo politico e camuffandosi grazie ad una folta parrucca è riuscito ad avvicinarsi all'artista.
E' stato però fermato dal temibile servizio d'ordine (tutto femminile), il famoso Amazon Security Team, pochi attimi prima di compiere il suo gesto scellerato.
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Pare inoltre che durante le fasi concitate dell'arresto, il malato di mente abbia detto, riferendosi ai modi draconiani del servizio d'ordine: "Ostrega! Ma queste menano! Però che belle zinnone nere c'hanno! Altro che Noemi".
Parole criptiche e di sapore oscuro che sono ora al vaglio degli inquirenti.
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La Rock Star straniera è rimasta comunqe illesa, ma ha preteso un risarcimento di 20 miliardi di euri dallo Stato Italiano che verrano puntalmente versate in comode rate annuali dai contribuenti.
I concerti si svolgeranno regolarmente secondo le date stabilite, presso i più noti teatri tenda (beduina).
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Nella foto: l'attentatore (di spalle) nei momenti che precedono la tragedia appena sfiorata.

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mercoledì 10 giugno 2009

Il fine giustifica i mezzi

biiip biiiip biiiip fece il cellulare di Marco, impegnatissimo in una riunione aziendale al calor bianco.

E ora chi è, porcaccia della miseria.

"Ragazzi, non ce la faccio più, mi separo. Ho bisogno di parlarvi. Vediamoci stasera alle 7 al solito bar".

L'autore dell'sms era Simone, uno dei 4 moschettieri, un gruppo di amici che aveva condiviso scuole, sport, università, successi e sconfitte.

Anche gli altri due componenti del gruppo ricevettero il medesimo messaggio, e puntuali come sempre si ritrovarono seduti al loro solito tavolino.

Ragazzi, disse tutto d'un fiato Simone, non ce la faccio più. Sono mesi che siamo in crisi, non condividiamo più niente, lei non ha mai tempo per me, è sempre più distratta, incattivita, assente. Non mi ricordo nemmeno più come sia fare sesso.
Me ne vado, non ha senso vivere una vita così, non abbiamo più niente da dirci.

Marco lo invitò a ripensarci, a ragionare, a pensare che forse anche Rossella provava le stesse sensazioni sue, che forse erano in un periodo di stress e che avevano bisogno di una vacanza da soli, per ripensare al loro amore, che era stato folgorante e commovente per tutti.
Una bella vacanza alle Maldive, eh ?

Pensa ai bambini, gli fece eco Roberto.

Bambini ? Ma se non ne abbiamo nemmeno !

Cosa c'entra ? Avrete amici con figli, o magari quando avrete fatto pace ne avrete, no ?

Le nostre mogli sentirebbero la mancanza di Rossella, sempre gentile, ironica, pronta ad aiutare gli altri.

Sentite ragazzi, io sono pieno di dubbi, di stanchezza, di disillusione, di voglia di evadere.

Simone pensaci, non si butta via così una vita insieme, pensa a quanta strada avete fatto insieme tu e Rossella.

La conversazione andò avanti per diverso tempo, fino a che Simone parve convinto, turbato ma cosciente del fatto che Rossella non meritava così tanto dolore, e promise agli amici che tornato a casa le avrebbe parlato ed avrebbero programmato una vacanza da soli, per riscoprirsi.

I tre amici rimasero soli, fino a che Marco parlò: - Roberto, sei sicuro vero ?

- Certo che sono sicuro, ho riguardato il regolamento, non ci sono dubbi.

- E allora abbiamo fatto bene, non c'erano alternative.

Il regolamento del calcetto aziendale diceva a chiare lettere che in caso di cambiamento di stato - da fidanzato a single - da sposato a separato - da separato a riaccasato - il cambio di squadra da scapoli ad ammogliati, e viceversa era automatico, senza possibilità di discussione.

Sentite, disse Marco, Rossella è una stronza, piena di sè, supponente, crede di avercela solo lei e mia moglie le darebbe fuoco, ma un centravanti come Simone dove lo ritroviamo ?

martedì 9 giugno 2009

Mentire paga

PORPORINA OSPITE DI HAEMO



Rosina era in ritardo, come al solito. Doveva fare la spesa, ritirare il cappotto di suo marito in lavanderia, e se l'ufficio postale era ancora aperto prendere quella raccomandata; di sicuro un'altra multa, che suo marito non avrebbe mancato di rinfacciarle.

Si lavò le mani, e il troppo sapone che aveva usato le fece scivolare via dal dito la fede nuziale. Il cerchietto d'oro fece un giro nel lavandino, come un ciclista indoor, e saltò fuori.
Lei lo raccolse, ma il sapone che ancora aveva sulle mani glielo fece nuovamente scivolare di mano, e stavolta le cadde nel water.
Cominciò ad agitarsi, a pensare di essere una stupida come suo marito velatamente le diceva di continuo.

Si infilò dei guanti di gomma, e un po' schifata infilò la mano nell'acqua del water, ma nel fare questo appoggiò la mano allo sciacquone, che fece partire la sua gorgogliante cascatella d'acqua e si portò il segno visibile del suo matrimonio come una cacca qualsiasi.

Noooooo, disse scoppiando a piangere, e ora ? Se glielo racconto, quando torna, non la finirà più di rinfacciarmelo, di dirmi che sono una goffa e senza speranza, e si guardò allo specchio, scostando dal viso un ciuffo di capelli, bagnato di lacrime.

Era arrabbiata, delusa di se stessa, disperata per questo ennesimo disastro. Ma le donne, si sa, sono coloro che dall'abisso sanno risorgere, e così fece.

Quando suo marito rientrò a casa gli corse incontro con la mano sinistra tesa verso di lui.
- Cosa noti in questa mano ?
- Che avresti bisogno della manicure, nemmeno una colf le terrebbe così.
- Guarda meglio tesoro bello. Non ho più la fede al dito, come vedi. L'ho persa oggi in un motel, dopo aver fatto sesso selvaggio col mio amante in una vasca idromassaggio piena di essenze profumate. Al momento di scaricare l'acqua, insieme ai resti della nostra passione, si vede che se n'è andata come un residuo qualsiasi. Vado a fare i bagagli, me ne vado con lui.

Lui, solitamente pungente e reattivo ebbe solo la forza di dire: ho bisogno di stare da solo.

Riemerse dallo studio dopo dieci minuti, con gli occhi rossi di pianto, e le disse:
- Rosina, ti amo come non ho mai avuto la forza di dirti, e capisco solo ora quanto ti abbia fatto soffrire la mia freddezza ed il darti per scontata, fino a che non hai incontrato un uomo che capisce quale tesoro prezioso tu sia.

Mettiti il vestito più bello che hai, andiamo a cena in qualche ristorante romantico, ho voglia di corteggiarti e di dimostrati che solo io sono l'uomo per te.

Rosina ciabattò verso la camera, e suo marito non poté vedere il sorriso beffardo che le brillava sul viso.