giovedì 8 gennaio 2009

terapia motivazionale

Il direttore della clinica per grandi obesi, sita sulle colline di Torino, chiamò tutti i ricoverati nella sala riunioni e così parlò:

- carissimi amici, e sapete che non vi chiamo pazienti perché il vostro desiderio di dimagrire è impaziente, vi ho sempre detto che ogni grande impresa necessita di motivazioni, di stimoli, e che ogni fase della nostra vita ha la sua ragione d'essere.
Bene, sono emozionato nel comunicarvi che molti di voi sono stati scelti come modelli per delle forme d'arte estemporanea presenti ora in città, e per le quali le vostre forme, al momento Boteriane e ridondanti, sono perfette.

Le nostre infermiere passeranno ora a consegnarvi una busta con l'indirizzo ove recarvi ed una carota, necessaria alla installazione artistica.
Vi prego, ovviamente, di non mangiare la carota, sebbene i nostri nutrizionisti ve la consiglino sempre come rompifame.

I grandi obesi ebbero un fremito, le carni tremule ondeggiarono sulle seggiolone rinforzate e in diversi ebbero un moto di stizza per non essere stati scelti.

Gli eletti si bardarono bene e uscirono per la loro missione artistica cittadina.

Il direttore, ovviamente, aveva omesso di informarli che la ridondante definizione che lui aveva dato era solo per mascherare la richiesta di modelli reali per pupazzoni di neve da piazzare in varie parti della città e che, a causa della scarsità di risorse, la carota, classico oggetto usato come naso per ogni uomo di neve, se la dovevano portare da soli.

5 commenti:

Favoloso ha detto...

Fantastico il direttore... possiede quello che generalmente viene definito come "attitudine al problem solving"... è financo riuscito a generare invidia negli altri!

Jean du Yacht ha detto...

Resta comunque da capire dove verrà piazzato il bastone.

Haemo Royd ha detto...

Dopo che i pupazzi di neve furono creati e la folla ebbe il suo bel ricordo da portare a casa, per festeggiare, i ciccioni furono dotati di rosmarino ed un limone e, infilzati su allegri spiedoni, dopo cotti, furono serviti a fette .
La gioia fu aumentata assai da un barbera vivace del Monferrato offerto dalla fratelli Calascibetta Vini Piemontesi

beyk happel ha detto...

"...ed una carota, necessaria alla installazione artistica."

Pfuiii!
Quando ho letto questa frase ho fortemente temuto una diversa installazione.
E' andata bene così.

Jean du Yacht ha detto...

dei ciccioni superstiti alcuni vennero fatti oggetto di tiro al ciccione, altri furono presi a due per due con una fava, i rimanenti rinchiusi in ciccionaia.