mercoledì 18 febbraio 2009

San Valentino (3)

Al Biagio gli era presa la fissa di Montalbano, che palle pensava lei.

Era di Cinisello Balsamo e voleva parlare come fosse nato a Vigata, che neppure esisteva.

Amuri, le disse al telefono, per S Valentino ti regalo un'orata.

Sai che sforzo disse lei, va bene che ha tanto da fare, che lavora tanto, ma un'ora del suo tempo come regalo di S Valentino è da pidocchi.

Arrivò con un cartoccio un po' puzzolente, da cui spuntava una coda. L'orata era in senso ittico, un pesce vero.

Lei se la prese moltissimo, e sebbene lui tentasse di movimentare la serata tentando il giochetto erotico di infilarsela intorno al pisello e urlare "ha abboccato, ha abboccato", lei lo frustò con un ramo di rosmarino, che col pesce arrosto è la morte sua, e uscì sbattendo la porta.

4 commenti:

Jean du Yacht ha detto...

Forse intendevi dire: "uscì sbattendo la POTTA".

Visir ha detto...

La donna alla fine prende sempre a botte l'uomo nei suoi racconti, Porporina.
C'è forse un desiderio inespresso? Un sogno di rivalsa? Oppure semplicemente ce lo meritiamo. :)

Porporina ha detto...

Di sicuro la seconda, ma nel S Valentino 2 ne ha buscate lei, è stata ferita a pizzate.

Porporina ha detto...

Scordavo Visir, se lo meritano, non ve lo meritate, ed il plurale sa chi include.